Milena Ercolani

Milena Ercolani

giovedì 28 aprile 2011

Mercoledì 20 aprile al Teatro Titano di San Marino la Premiazione del Primo Concorso Nazionale di Poesia organizzato dalla Segreteria di Stato alla Cultura

“E’ stato il primo concorso del genere a San Marino; una scommessa sulla poesia, una delle espressioni artistiche e culturali su cui il Paese ancora non aveva investito”. Così Romeo Morri, Segretario di Stato alla Cultura, è intervenuto in occasione della cerimonia di premiazione del Concorso di Poesia. Un risultato definito sorprendente: 156 le poesie presentate da 54 autori di tutte le età, che dà testimonianza del riscatto di “un’arte definita povera, che non si presta all’immagine, in subordine rispetto ad altre forme di comunicazione moderne”.
Un lavoro impegnativo e difficile quello della giuria, presieduta da Milena Ercolani che ha anche curato una nota introduttiva al libretto di raccolta delle liriche che avevano raggiunto un punteggio minimo per la pubblicazione.

Ospite della serata l’attore Remo Girone, che ha declamato la poesia “Romagna” del Pascoli e ha poi consegnato i premi ai vincitori. Nella sezione A “Poesia a tema libero” 3 i premi assegnati: a Lidia Serra, prima classificata, con “Uomini-Demoni”, a Giorgio Urbinati, al secondo posto, con “Parlami un po’ di te” e a Cristina Matteini, in terza posizione, con “Soggettivo”. Per la sezione B, “Poesia in vernacolo”, il premio è andato a Corrado Carattoni con “Pora San Maren!”. Infine, nella sezione C, rivolta ai giovani, “Poesia a tema sociale”, in considerazione dell’esiguo numero di partecipanti la giuria ha deciso di non assegnare premi, ma di segnalare un’unica poesia, quella di Arianna Piattelli, quale incoraggiamento alla scrittura creativa.
La giuria ha inoltre attribuito un riconoscimento per la sua giovane età a Lorenzo Venturini, che ha presentato “La misteriosa fanciulla dal melodico pianto”. Un’ulteriore approvazione da parte dei giurati è stata espressa a favore di Giuseppe Canini, per il contenuto e la sensibilità verso i valori della tradizione culturale nella sua “Ritrat d’autor”. Infine, un riconoscimento speciale per l’impegno e la passione nei confronti della scrittura a Marisa Ferri, autrice della poesia fuori concorso intitolata “…Dopo…”.
Un lavoro impegnativo e difficile quello della giuria, presieduta da Milena Ercolani che ha anche curato una nota introduttiva (a seguire) al libretto di raccolta delle liriche che avevano raggiunto un punteggio minimo per la pubblicazione
Analisi e Criteri
“La poesia è un’emozione raccontata con le parole del dizionario ed il linguaggio dell’anima. Fare poesia è come tessere un arabesco con fili preziosi e rari, occorre parsimonia e cura per non sprecare quei fili d’oro che, se intrecciati con l’intelligenza della mente e l’ispirazione del cuore, possono diventare visioni, sapori, impressioni tattili e profumi capaci di andare oltre le stesse percezioni sensoriali in un processo estemporaneo di sublimazione; le parole diventano carezze del cuore e per il cuore, ed elevano i sentimenti dalla loro dimensione finita a quella universale. La possibilità di fermare in eterno l’emozione vissuta è l’aspetto più forte dell’arte poetica. La poesia che diventa memoria, ricordo dei giorni che sono stati e delle emozioni che si sono vissute offre l’eternità, dilata a dimensioni d’infinito la contingenza del vissuto. In questo senso la poesia trascende ed attualizza la storia ed offre all’atto soggettivo la trasfigurazione collettiva: il sogno del singolo poeta diventa, allora, il sogno di tanti, il suo grido diventa il grido della gente e il bacio ricevuto diventa l’emblema dell’amore, ora solido, ora appassionato, ora fugace.
Se l’atto poetico è inizialmente un momento di solitudine “notturna” dell’anima che si estranea dalla frenesia della quotidianità, infine diventa un grande atto d’altruismo e condivisione che richiede semplicemente, ma essenzialmente, la capacità di ascoltare la nostra parte bambina, quella senza filtri, quella che sa ancora vedere mentre guarda, sentire mentre ascolta, ridere, piangere e commuoversi di fronte ai colori ed ai sapori, ora dolci ora amari, della vita. In questo modo il poeta può diventare anche la voce del popolo e dei suoi ideali di pace e giustizia contro la sopraffazione e la violenza che minano le libertà fondamentali dell’essere umano”. ( da Relazione sulla Poesia per il XX Festival Internazionale di Medellin, di Milena Ercolani )
Le poesie pervenute a Questa Prima Edizione del Concorso Nazionale di Poesia, promosso dalla Segreteria di Stato all’Istruzione e Cultura, sono state una palese dimostrazione di quanto l’animo umano vibri d’emozioni che non scemano nello spazio del loro vissuto poiché continuano a risuonare sotto forma di memoria espressiva.
Il lavoro della giuria è stato impegnativo e difficile, tante delle liriche pervenute meritavano attenzione e apprezzamento. Per questo al di là della fatica di analizzare e valutare ciascuna di esse, al di là dei risultati finali, dico “Grazie” a tutti i “Poeti” che hanno partecipato al concorso offrendo quella parte più profonda di sé che sfugge spesso al pragmatismo della contingenza … “Grazie” per avermi offerto l’opportunità di credere ancora che è la Poesia a vincere.
Milena Ercolani, Presidente di Giuria


Le prime due liriche premiate

1° classificata : Lidia Serra
Uomini-demoni

Mi hai ferita con ogni arma inventata
Mi hai spogliata ed esposta a pubblica condanna
Mi hai crocifissa perché la mia intelligenza ti offendeva
Mi hai rubato il cuore che ancora ero viva
Mi hai tolto i figli e il respiro
I sogni e la dignità,
mi hai condannata con spietate menzogne
mi hai umiliata,derisa e abbandonata,
mi hai lasciato morire d’amore
senza mai voltarti indietro.
Mi hai ucciso con delitto impunito
Mi hai calpestato con odio
Soffocato con disprezzo,
Straziato senza pietà,
solo perché ho osato guardarti dritto negli occhi.
Ma io non smetterò di amarti
Tu sei il mio Uomo, Dio e Padrone
Per te do la vita, amore mio
Dal travaglio alla morte.
Io non smetterò di amarti.
Sarà questa la tua eterna condanna.



2° classificato: Giorgio Urbinati
Parlami un po’ di te

Parlami un po’ di te
in questa notte di silenzio e di avventura
dimmi perché ci sentiamo
a volte persi dentro vuoti di parole

Parlami un po’ di te
di questo vento che scuote le nostre vite
dimmi perché siamo qui
e il tuo sguardo trafigge il mio cuore

Parlami di te
le risposte sono racchiuse nei miei occhi
quando io penso a te
i pensieri più dolci non bastano
Io grido il tuo nome
con la forza che esplode dal cuore
io canto il tuo nome
per arrivare fino al sole
e averti per me.

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